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mercoledì 2 marzo 2016

GIOVANI E BABBI, di ANDREA GAGINO

nella foto: il genio


Qualche anno fa era come adesso, non avevamo un cazzo da fare, allora non facevamo neppure finta di avere impegni così, dopo qualche serata passata a dire cazzate, forse colpevole il tasso alcolemico elevato in qualcuno di noi, era venuta fuori l'idea di fare un libello su un argomento che ci stava molto a cuore in quel periodo.
Dopo qualche giorno Xeb (9 marzo 2006, quasi 10 anni fa) ne venne fuori con questo capolavoro, che oggi, a distanza di anni, la redazione propone con incommensurabile gioia ma anche con una vena malinconica, al pensiero di cosa potrebbe essere questo merda di blog nelle mani sue.


Giovani e Babbi visti da Xeb.

Nello stesso istante in cui al nostro gruppo di eterni mentecatti è nata la malsana idea di provare a scrivere questo ciarpame, mi è balenata in testa la più scontata delle domande : Sono stato giovane oppure babbo?

La risposta è immediata : non me ne frega un cazzo; se dovessi giudicare in base alla figa che ho avuto l’onore di toccare direi giovane; se dovessi analizzare lo stile con cui stoppo un pallone direi babbissimo.

Pertanto ho deciso di contribuire alla creazione di questo manoscritto con tutto ciò che a me ha sempre fatto impazzire nel complesso mondo del Giovane/Babbo. [Con la G maiuscola]

Nella mia feroce adolescenza ho veramente incontrato di tutto : dallo scolaretto untissimo al guappo di Sarzana. Veri Giovani con il Fifty, con il carburatore “19” e la Proma. Altri con quella orrenda imitazione del “Ciao”, com’è che si chiamava? Aveva il nome spagnoleggiante, faceva i 24Km/h ed era venduto solamente in colorazioni tipo verde pistacchio, rosa mollo o grigio non metallizzato. Non sapete il nome? Ve lo dico io : TOLEDO.
Il Giovane, ricordo, aveva anche la moto da cross introvabile ed elaboratissima. E misurava la velocità del bolide sfrecciando sullo stradone affiancato da un amico più grande con una moto di grossa cilindrata; di solito l’amico mentre lo affiancava guardava il contachilometri e gli urlava : “SEI SUI NOVANTACINQUEEEEE!!” . Qui il giovane assumeva un’espressione scazzata, e dopo essersi fermato buttava lì frasi intrise di una falsa delusione : “.. Non va un cazzo..Pensavo meglio” .
Già, l’amico più grande. Il giovane gira sempre con gente più grande. Il babbo gioca con le cugine.

Ho conosciuto i cattivi della classe; gente tosta, capace di pisciarti nella tasca del cappotto appeso fuori dalla classe. Quelli che tutte, ma proprio tutte le mattine calpestavano, il panino con uovo e frittata di carciofi del babbo, per poi rimetterlo puntualmente nel ripiano inferiore del suo banco.

Eccolo, il babbo; in media costruito morfologicamente male. Fianchi larghi, spalle strette, in alcuni casi gambe a x. Sempre, ascella che sa di cipolla. In ogni occasione le ghiandole sudorifere sono pronte a secernere quel liquido mefitico. Un saluto di una “Preppy” [Rarissimi nei suoi confronti], una domanda di una professoressa, un motorino rumoroso che arriva alle spalle, uno sguardo un po’ duro di un giovane.
E poi il fiato. Da cammello. In ogni ora, del mattino e della sera, la stessa tonalità tombino.

Il giovane, a scuola con Zainetto stracciato, due libri de “Il Libraccio”, una penna. Diario gonfio di cazzate, ma messe bene, non da babbo. Solitamente ha l’adesivo degli Hell’s Angels, rotondo con lo scheletro a braccia conserte, oppure quello della Fossa con il CHE blu su sfondo rosso.
Battuta sempre pronta, tempo comico innato. Riesce a far ridere anche la prof, ma non è mai leccaculo. Rutta immancabilmente ad ogni cambio ora. E’ intelligente ma non si applica. Basterebbe tanto così, dicono ai suoi genitori. Ma lui se ne fotte.
Il suo banco è sempre laterale appoggiato alla parete, o l’ultimo in fondo.
Nella cartellina di Tecnica ha un “Le ORE Mese”.
Ha l’intuizione che fa sospirare la Professoressa.
Ingaggia dibattiti furibondi durante l’ora di religione.
Legge la Gazza durante quella di Inglese, perché pronuncia con la facilità di Mick Jagger qualunque frase gli venga richiesta. [Potenza del Rock]
Arriva dopo alle pizzate di classe, perché ha da fare.
Il giovane ha sempre da fare.
Si siede in mezzo agli amici festanti ammiccando e facendo cenni e esordisce fra gli astanti con frasi del tipo “ Niente niente, sa lui.. POI TI DICO” . E giù risate.
Saluta due o tre avventori nei tavoli vicini. Conosce tutti.
La pizza arriva anche per lui, perché è un habitué del locale, conosce “Gino”.


Il Babbo alza la mano e viene smerdato. Sempre. Non ha facoltà di parola, da quel giorno in cui ha fatto il grave errore di affermare :”  Professoressa, ma oggi non c’era l’interrogazione?”
Il babbo non ha tempo comico. Se fa una battuta ride solo lui, e la sua cerchia eventuale di babbi.
Nel novanta per cento dei casi la battuta è inerente all’argomento di studio ed è un gioco di parole di quart’ordine. Lui ammicca verso gli altri, facendo il classico gesto del pollice/indice messi ad uncino a sottolineare “il nesso”.

Ha l’astuccio con la fibbia, in cui tiene gelosamente un compasso di acciaio temperato con braccetto snodabile e blocca / apertura. Il tutto gli è stato regalato per la comunione.
Ha la Papermate.
Ha la riga da 60 con gli spigoli perfetti.
Ha lo zaino di pelle marrone.
Ha i mocassini con il dorso intrecciato tipo vimini, con la punta leggermente all’insù, ed il pantalone con la riga.
Ha il maglione kaki a rombi.
Ha il giubbotto di Jeans della Carrera blu scurissimo.
Ha il diario riempito di cazzate, ma messe male. Tipo moto ritagliate, la foto di Den Harrow, la scritta “Oggi sono veramente triste” fatta con l’UniPosca dorato e lasciato aperto nella speranza che qualcuno gli domandi il perché del suo disagio.
Se ha un adesivo, di solito ha il “Sampdoria Club A. Bollano” con l’Europa stilizzata ed i piedoni tricolori sopra, oppure il “Genoani si nasce fighi si diventa” con Lupo Alberto vestito da Fred Astaire.
Studia e prende appunti come un forsennato.
E’ additato ad esempio dalle prof. durante i cazziatoni nei confronti del giovane, con frasi crudeli del tipo : “ Ecco vedi, lui magari non ci arriva con la tua facilità, ed è proprio per questo che, se devo promuovere qualcuno, premio lui perché si impegna tantissimo!!”
Il babbo è fiero di questa cosa.
Il babbo studia qualche strumento strano, tradizione di famiglia, tipo la farfisa 290 tasti o la viola.
Partecipa alla pizzata di classe con il maglione attorno al collo legato con il “mallocco” fra le due maniche.
Gli sbagliano immancabilmente la pizza.
Parla con i compagni babbi della facilità dell’integrale inserito nell’ultimo compito di matematica.
Ammicca a voce alta verso l’altro lato del tavolo, pensando “fuori dalla classe è un’altra cosa”.
Di solito dice “EHI, CHICCO!” sorridendo, e ricevendo il classico “CAZZO VUOI, BABBO!!”


Il giovane prende tre materie.

Il babbo è promosso e fa i compiti delle vacanze a Giugno “Così ho tempo libero durante l’estate”.

Il giovane va a ripetizione per due giorni prima degli esami di riparazione, abbronzatissimo e in infradito.
Viene promosso perché è giovane, e perché gli fanno la domanda sull’argomento a piacere.


Già, le vancanze estive. Il bellissimo ritrovo dei “Bagni Miramare”.
Anche li, il giovane. Abbronzato subito e senza essersi mai sdraiato un secondo in spiaggia. L’unica occupazione è chiudersi nelle cabine con le fighette milanesi. Gioca ad “Asteroid” pestando sui tasti e gridando frasi a caso che -comunque- fanno sempre ridere chi gli sta intorno. E’ simpatico a prescindere. Sentenzia su qualunque cosa, parlando per ultimo e scatenando risate a discapito di chiunque.
Fuma e i suoi lo sanno.
Esce più tardi e se ne va prima argomentando “Perché domani gioco”, mentre gli altri schizzano di corsa perché hanno il coprifuoco alle 23 in punto.
Limona sugli scogli, ma a differenza degli altri lui tocca anche la figa. Da dentro i jeans, non da fuori.

Il babbo gioca a pallavolo tutto il giorno. Asterod gli è proibito dalla madre.
Al flipper non trova mai libero, assiste impotente a ore di scianche sfrenate con risate fra giovani. Quando tocca a lui tutti si eclissano per fare dell’altro, mentre lui rimane solo, infilando tre palline centrali perfette fra le palette di seguito per un totale di 237 punti. Il record è del giovane, e campeggia li, in bella evidenza sul tabellone, scritto su un foglietto ed attaccato con lo scotch. CHICCO 23.456.200 punti.


Il babbo. Solitamente con il disegno della canottiera tatuato sulla pelle. Costume a mutanda durante la moda dello slip, con lo slip durante il boom del Sundek.
Si presenta con :           Asciugamano / Telo da mare con raffigurato Enorme segno Zodiacale.
                                   Vasetto da 1 Kg. Di Lancaster.
                                   Sandalo rosso oppure azzurro in gomma con fibbia laterale “Perché ci sono i ricci”.
Si spalma subito ovunque, venendo investito da una nube di sabbia, causata dal gruppo adiacente di Giovani che sta facendo un’americana all’ultimo sangue.
Non fa il bagno prima di quattro ore dall’ultimo pasto.
Gli scappa puntualmente la cacca ogni volta che mette piede in spiaggia, e si ritira nel cesso nel momento di calca maggiore, durante la doccia dei bambini con le mamme.
                                   Prende “Il Concertino” all’Amarena.

Di solito è con la zia. Alla malparata è con una cugina, costantemente quest’ultima è il cesso della spiaggia e quindi lui non fraternizzerà mai con nessuno, in quanto l’habitué del posto è lei e sta sul cazzo a mezza spiaggia in quanto rompicoglioni. La mezza spiaggia è quella dei giovani.
 Conosce due ragazzi il giorno prima della partenza. Spera di reincontrarli alla sera, ma piove e quindi nessuno esce in passeggiata.





Il giovane è “in cocca” col bagnino.
Scrocca il moscone per tutto il pomeriggio e va al largo per limonare.

Si presenta con :           Pantalone di jeans corto, solitamente a torso nudo e scalzo, da casa alla spiaggia.
In alternativa arriva in motorino posteggiando vicino al flipper, sempre e comunque scalzo.
Saluta tutti, dal più anziano al bambino in carrozzina, e tutti lo salutano.
Prende la rincorsa da sotto il portico ed a qualunque ora si tuffa come un delfino in mare.
In presenza di figa, di solito salta a piè pari tutta la fase dei saluti. Posteggia e parte con la rincorsa.
In questo caso tutti lo accolgono con “OU E’ ARRIVATO CHICCO” [Alta percentuale di giovani con nome Chicco] “BELIN FINALMENTE”.
Esce dall’acqua con nonchalance, sedendosi subito vicino alla figa nuova di turno.
Si scrolla l’acqua dai capelli e le sorride.
Si accende una siga senza bagnarla.



[..Segue..]

3 commenti:

  1. " Limona sugli scogli, ma a differenza degli altri lui tocca anche la figa".Ahhhhh
    Ciao Zebrone

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  2. Fantastica. Grande Xeb, ma che magone.
    Ero decisamente più babbo che giovane.
    Di tirare fuori il seguito

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    1. purtroppo anche il "segue" è farina del suo sacco.

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