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nella foto: sempre loro come Sandra e Raimondo (vivi, no?) |
Genova: Garrincha aveva solo un
dribbling, lui lo sapeva, tu lo sapevi, ma non c'era il modo di fermarlo. Lo
stesso è il Pampa: si sapeva non avrebbe vinto ma i modi e i tempi sono sempre
quelli del fuoriclasse, il fuoriclasse dei perdenti.
E' raro in una giornata che laurea
una squadra campione, nonchè vede salva una squadra autrice di un vero e proprio
miracolo, che la copertina se la arroghi una terza compagine, ma la storia del
Pampa è come la saga di Fantozzi al contrario: ogni episodio fa sempre più
ridere ed entra sotto pelle ad ogni italiano appassionato di calcio proprio
grazie a quella vena di amarezza e malinconia che non può fare altro che
appassionarti.
Questa volta la colpa è del
presidente Surdich, che al triplice fischio del sig. Carovita entra in campo
esultando come un matto, corre verso la curva del Marassi compiendo gesti
inequivocabili come neanche Mazzone agli atalantini. Surdich è ebbro di gioia un
ebbrezza che lo rende sordo agli insulti e cieco ai gestacci; ha vinto il derby
più importante della storia e nella sua mente ha raggiunto lo spareggio per lo
scudetto.
Nella sua mente.
Sì, perchè il Napoli dalle sette
vite, ha in realtà vinto contro il Morgeiro complice un clamoroso errore dal
dischetto del grande ex (sia di Pampa che del Napoli) Francesco Totti e si è
laureato per l'ennesima volta campione.
Torniamo allora al Biscione, quando
Surdich finisce la scarica di adrenalina fatta di urla ("A MERDEEEEEEE"),
gestacci (Mani a paletta a chiudersi sul pube) pugni levati al cielo ecc...la
scena è indescrivibile e irraccontabile: da una parte ci sono 30.000 tifosi del
Pampa pietrificati e shockati dall'incredibile comportamento del loro
Presidente, dall'altra ci sono gli ospiti che non chiedevano altro se non di
trasformare una cocente sconfitta nella più perfida delle vittorie. Dalla curva
azul-gran, una volta spenta la fragorosa, liberatoria risata, parte un
immarcescibile "Scemo, Scemo" che, prima cantato da pochi, poi, in un crescendo
rossiniano da tutta la curva in visibilio, fa capire a Surdich che c'è qualcosa
che non va.
Lo sfortunato Roberto fa appena
tempo a capire il suo errore, coprire il volto solcato da amare lacrime ed
imboccare con passetti rapidi ma teneramente incerti, il tunnel degli
spogliatoi.
Allo stadio scoppia il finimondo, i
tifosi del Marassi sono impietosi e la loro festa è uno schiaffo in faccia a
quelli verdazzurri, che in teoria, avevano vinto l'importante
partita!
Simbula in sala stampa parla di
"sconfitta più gioiosa della storia" e "il miglior derby della storia per i
tifosi" mentre Surdich esce dallo stadio da una porta secondaria.
Raggiunta in serata
telefonicamente, la moglie Claudia alla domanda "come va suo marito col morale?"
risponde fieramente: "al morale Roberto non ci ha mai pensato, a lui interessa
solo il bene del Pampa".
Sarà.
Un'altra pagina della sfortunata
storia della compagine marassina è stata scritta, sappiamo tutti che non sarà
l'ultima.
Detto dell'incredibile epilogo del
derby di Marassi, non resta che toglierci il cappello avanti l'ennesima impresa
del Napoli. Midoro, abbandonate le incredibili e folli spese dei primi anni, si
è dimostrato il manager migliore, trovando addirittura un lavoro e andando a
pescare calciatori sottovaluti e sottopagati per ergerli a protagonisti
assoluti. Nelle ultime due giornate Balzaretti e Caracciolo da semplici
coristi si sono elevati a solisti, in un ensemble tutto l'anno diretto
magistralmente da Di Natale e Di Vaio.
Ovviamente chi vince è sempre e
meritatamente aiutato dalla fortuna e la dea bendata ha preso questa volta le
sembianze del pupone che ha spedito a lato un rigore a dir poco decisivo. Il
penalty sbagliato da Totti mette i chiodi sulla bara del Morgeiro, lo rispedisce
in B e ne condanno la nouvelle vague spendacciona e confusionaria. Fa riflettere
che nelle ultime due stagioni siano retrocesse due fra le squadre che avevano
speso di più in sede di mercato: la competenza paga più del grano.
Non si può certo parlare di
competenza ma di vero e proprio intervento divino quando si va a guardare con
occhio attento la stagione del CSKA, la squadra di Vicini ha raccolto più punti
di tutti nel girone di ritorno e ha colto una salvezza invero insperata alla
fine di quello di andata in cui era riuscita a perdere tutte le partite tranne
una. Grande gioia in piazza San Pietro, dove, durante la beatificazione di
Carlone Woytila, la partita era trasmessa nei maxi schermi appesi alle colonne
del Bernini.
Più inutili del cerotto per
dilatare le nari si sono disputate anche Klan - Fedeshow (0-0) e CSKA-Depor
(1-0), il sipario cala su uno dei campionati più avvincenti della storia, ci
rimane la merdosa coppa italia e la solita calda estate in cui per tutti sarà
lecito sognare anche per l'UCS che ritorna dopo solo una stagione sul
palcoscenico più prestigioso.
hanno detto:
"Ok mi avete trovato. Ora tocca a
me contare?"
Osama Bin Laden
"L'ottavo nano di Roma non è
morto"
Guastamcchia se la prende con
Totti, giocatore più pagato della storia.
"Vicini Santo Subito!"
Il Cardinale Tettamanzi inizia le
pratiche di Beatificazione.
"Voglio un UCS stabilmente fra le
grandi"
Zebrone, soliti, inutili
proclami
"Che sabati sulla rambla di via
XX"
Simbula sembra apprezzare l'ideona
del Comune di Genova
"Ma vaffanzum-zum-zum"
Anche quei goliardi del Coro et non
Sboro se la prendono con Surdich
"Qui in italia pensate solo ai
risultati, in Brasile si pensa di più alla fica"
Da Sassari Botteghi parla della
stagione, comunque positiva, della Fedeshow
"La stagione del Klan più inutile
del guanto purebred"
Masnata, capo Klan
"Il guanto purebred? Mia madre lo
usa per il pelo della gatta"
Midoro in un simpatico ed
involontario doppio senso"