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martedì 23 maggio 2017

3 MAGGIO 2011, C'E' RIVINCITA

nella foto: sempre loro come Sandra e Raimondo (vivi, no?)



Genova: Garrincha aveva solo un dribbling, lui lo sapeva, tu lo sapevi, ma non c'era il modo di fermarlo. Lo stesso è il Pampa: si sapeva non avrebbe vinto ma i modi e i tempi sono sempre quelli del fuoriclasse, il fuoriclasse dei perdenti.
E' raro in una giornata che laurea una squadra campione, nonchè vede salva una squadra autrice di un vero e proprio miracolo, che la copertina se la arroghi una terza compagine, ma la storia del Pampa è come la saga di Fantozzi al contrario: ogni episodio fa sempre più ridere ed entra sotto pelle ad ogni italiano appassionato di calcio proprio grazie a quella vena di amarezza e malinconia che non può fare altro che appassionarti.
Questa volta la colpa è del presidente Surdich, che al triplice fischio del sig. Carovita entra in campo esultando come un matto, corre verso la curva del Marassi compiendo gesti inequivocabili come neanche Mazzone agli atalantini. Surdich è ebbro di gioia un ebbrezza che lo rende sordo agli insulti e cieco ai gestacci; ha vinto il derby più importante della storia e nella sua mente ha raggiunto lo spareggio per lo scudetto.
Nella sua mente.
Sì, perchè il Napoli dalle sette vite, ha in realtà vinto contro il Morgeiro complice un clamoroso errore dal dischetto del grande ex (sia di Pampa che del Napoli) Francesco Totti e si è laureato per l'ennesima volta campione.
Torniamo allora al Biscione, quando Surdich finisce la scarica di adrenalina fatta di urla ("A MERDEEEEEEE"), gestacci (Mani a paletta a chiudersi sul pube) pugni levati al cielo ecc...la scena è indescrivibile e irraccontabile: da una parte ci sono 30.000 tifosi del Pampa pietrificati e shockati dall'incredibile comportamento del loro Presidente, dall'altra ci sono gli ospiti che non chiedevano altro se non di trasformare una cocente sconfitta nella più perfida delle vittorie. Dalla curva azul-gran, una volta spenta la fragorosa, liberatoria risata, parte un immarcescibile "Scemo, Scemo" che, prima cantato da pochi, poi, in un crescendo rossiniano da tutta la curva in visibilio, fa capire a Surdich che c'è qualcosa che non va.
Lo sfortunato Roberto fa appena tempo a capire il suo errore, coprire il volto solcato da amare lacrime ed imboccare con passetti rapidi ma teneramente incerti, il tunnel degli spogliatoi.
Allo stadio scoppia il finimondo, i tifosi del Marassi sono impietosi e la loro festa è uno schiaffo in faccia a quelli verdazzurri, che in teoria, avevano vinto l'importante partita!
Simbula in sala stampa parla di "sconfitta più gioiosa della storia" e "il miglior derby della storia per i tifosi" mentre Surdich esce dallo stadio da una porta secondaria.
Raggiunta in serata telefonicamente, la moglie Claudia alla domanda "come va suo marito col morale?" risponde fieramente: "al morale Roberto non ci ha mai pensato, a lui interessa solo il bene del Pampa".
Sarà.
Un'altra pagina della sfortunata storia della compagine marassina è stata scritta, sappiamo tutti che non sarà l'ultima.
Detto dell'incredibile epilogo del derby di Marassi, non resta che toglierci il cappello avanti l'ennesima impresa del Napoli. Midoro, abbandonate le incredibili e folli spese dei primi anni, si è dimostrato il manager migliore, trovando addirittura un lavoro e andando a pescare calciatori sottovaluti e sottopagati per ergerli a protagonisti assoluti. Nelle ultime due giornate Balzaretti e Caracciolo da semplici coristi si sono elevati a solisti, in un ensemble tutto l'anno diretto magistralmente da Di Natale e Di Vaio.
Ovviamente chi vince è sempre e meritatamente aiutato dalla fortuna e la dea bendata ha preso questa volta le sembianze del pupone che ha spedito a lato un rigore a dir poco decisivo. Il penalty sbagliato da Totti mette i chiodi sulla bara del Morgeiro, lo rispedisce in B e ne condanno la nouvelle vague spendacciona e confusionaria. Fa riflettere che nelle ultime due stagioni siano retrocesse due fra le squadre che avevano speso di più in sede di mercato: la competenza paga più del grano.
Non si può certo parlare di competenza ma di vero e proprio intervento divino quando si va a guardare con occhio attento la stagione del CSKA, la squadra di Vicini ha raccolto più punti di tutti nel girone di ritorno e ha colto una salvezza invero insperata alla fine di quello di andata in cui era riuscita a perdere tutte le partite tranne una. Grande gioia in piazza San Pietro, dove, durante la beatificazione di Carlone Woytila, la partita era trasmessa nei maxi schermi appesi alle colonne del Bernini.
Più inutili del cerotto per dilatare le nari si sono disputate anche Klan - Fedeshow (0-0) e CSKA-Depor (1-0), il sipario cala su uno dei campionati più avvincenti della storia, ci rimane la merdosa coppa italia e la solita calda estate in cui per tutti sarà lecito sognare anche per l'UCS che ritorna dopo solo una stagione sul palcoscenico più prestigioso.
hanno detto:
"Ok mi avete trovato. Ora tocca a me contare?"
Osama Bin Laden

"L'ottavo nano di Roma non è morto"
Guastamcchia se la prende con Totti, giocatore più pagato della storia.

"Vicini Santo Subito!"
Il Cardinale Tettamanzi inizia le pratiche di Beatificazione.

"Voglio un UCS stabilmente fra le grandi"
Zebrone, soliti, inutili proclami

"Che sabati sulla rambla di via XX"
Simbula sembra apprezzare l'ideona del Comune di Genova

"Ma vaffanzum-zum-zum"
Anche quei goliardi del Coro et non Sboro se la prendono con Surdich

"Qui in italia pensate solo ai risultati, in Brasile si pensa di più alla fica"
Da Sassari Botteghi parla della stagione, comunque positiva, della Fedeshow

"La stagione del Klan più inutile del guanto purebred"
Masnata, capo Klan

"Il guanto purebred? Mia madre lo usa per il pelo della gatta"
Midoro in un simpatico ed involontario doppio senso"

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