Ma io dico... ma porca madonna ma si può incastrare un Mondiale nel bel mezzo di un fantacampionato del genere? Si può? No che non si può. E qui avremmo pure un bel po' di arretrati Dio cane... ma ahinoi, il tempo è quello è... e allora ci tocca saltare a pie' pari il resoconto relativo al turno infrasettimanale per buttarci a piombo sulle vicende dell'ultimo weekend che ci portano al lungo e poco gradito letargo invernale. Un mese e più a non fare un cazzo... Noi perchè le vostri madri invece non resteranno certo con le mani in mano (troie).
La classifica si è spaccata a metà (come il culo della Narizza, per intenderci)... in 4 soffriranno fino all'ultimo secondo, in 4 proveranno a giocarsi un titolo mai tanto indecifrabile. E tutto questo perchè in coda un monco sta precipitando a rotta di collo... Gambot ha rispettato in pieno il canovaccio scritto per lui e dopo la più classica delle partenze a razzo si ritrova fermo al palo e con parecchie quintalate di merda da spalare per non finire in fondo al gruppo a piombo. Contro una C.S.K.A. ormai ritrovatasi alla grande, il ciccione spedisce sul campo il suo manipolo di storpi avinazzati ed il risultato è solo la logica conseguenza dell'approccio alla gara. Calotta non perde il suo dna da straccione, ma ottimizza appieno ogni singola ripartenza e con il 2-1 finale si rilancia - a sorpresa - anche in chiave scudetto.
Lotta tricolore che adesso riguarda da vicino anche colui che aveva impostato ormai il pilota automatico con l'intento di lasciare il gruppone e lanciarsi alla conquista del nuovo titolo di campione. Ma la fuga del Diablo Semino non si è rivelata decisiva ed i troppi pareggi delle ultime uscite hanno riportato l'U.C.S. nel lotto delle sole pretendenti. Ci aveva creduto poco il coglione... ormai anche il più scemo ha capito quanto i suoi silenzi in termini di interazione siano diretta conseguenza della sua malcelata speranza di vittoria. A bloccare i sampierdarenesi sul pari sono proprio gli altri pretendenti della prima ora: Grasso e Toselli di riffa o di raffa ce l'hanno fatta e oggi sono qui a mettere la loro fiche sul tavolo per guadagnarsi un tricolore che avrebbe il sapore della vendetta nei confronti di una opinione pubblica poco avversa. Quello che spaventa in casa Morgeiro è l'arrivo della lunga pausa Mondiale. Uno stop nel momento più propizio che ferma una risalita a tutto sprint (tipo quella di Alboreto a Lausitzring).
L'ultimo a sognare è l'habituè delle zone alte: il ragazzo con il corpo dell'atleta costruito in laboratorio e la faccia da mostro, il padre che non ti aspetti, l'alito pestilenziale che tutto travolge... Marco Midoro passetin passettino ha rimesso in piedi il suo Napoli raffazzonato fino a riportarlo, a 180 dal termine a sprintare con le prime. Una impresa decisamente poco pronosticabile per un undici che ormai veniva dato per bollito. Un bravo a lui che anche nella domenica meno felice strappa il punto contro un Klan altrettanto rigenerato rimanendo così ad un solo punto dalla vetta. Masnata... e il suo Klan. La sofferenza di mastro Carlo per le vicende del suo sodalizio non finiscono certo qui, ma l'orizzonte dalle parti di via Magnaghi è decisamente più roseo. Anche in questo caso il punto è toccasana vero per gli incappucciati.
E non si poteva non chiudere con il match più atteso, con lo scontro tra i due titani della Valbisagno. Il derby. Il derby di Marassi è ormai un evento che ferma tutto. La partita più attesa non solo dai rispettivi, ma da tutto il micromondo del Fantaprofessionismo. E le attese non sono state certamente tradite. La montagna ha partorito un pari, è vero, ma mai così intenso e scoppiettante. Il 2-2 finale non muta una ceppa di minchia in termini di classifica (straccioni erano e straccioni restano), ma ci offre una chiave di lettura niente male... Surdich e Simbula, pur micragnosi, sono vivi e vegeti. E renderanno la lotta per la salvezza una roulette russa da non perdersi... Roberto soffre e trema, ma mantiene dritta la prua, il Gallo di Dio sciorina la sua classica "domenica che non ti aspetti" e al Biscione ci si diverte non poco.