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martedì 29 novembre 2016

VEDI NAPOLI E POI PERDI

nella foto: Still working on a dream
GENOVA: la corsa del Pampa si ferma a Napoli, la capolista deve cedere il passo ad una delle squadre più in forma del momento: i partenopei piegano gli uomini di Surdich e si issano fino ad un, insperato fino a un mese fa, terzo posto.
Il Napoli sta venendo fuori dopo un avvio balbettante e Candreva è il simbolo di questa resurrezione che in pochi avrebbero previsto.
La battuta d'arresto non preoccupa più di tanto i Pamperos, complice la debacle della Fedeshow a Marassi, umiliata da una prestazione straordinaria degli azul-grana.
Al Ferraris va di scena una vera e propria tonnara, con i brasiliani a cui non resta che parare più colpi possibili (cosa mai riuscita alla madre del lettore, ndr) e aspettare il triplice fischio liberatorio.
nella foto: l'interessante schema ideato da Clint per battere la Fedeshow


Per i padroni di casa si segnala la scoperta di Lapadula, bravo a sfruttare gli acciacchi di Bacca e ritagliarsi forse un ruolo importante nel futuro dei marassini (sponda ponente del Bisagno).

La partita più bella della giornata è andata in scena in via dell'Acciaio, dove un redivivo CSKA ha preso tre punti che lo rilanciano al (difficile ma non impossibile) inseguimento del Pampa.
In campo un tourbillon di emozioni e di riflesso un ottovolante di sensazioni trasmesse anche sugli spalti.
Le telecamere hanno infatti pescato il patron dell'UCS Semino in atteggiamenti poco consoni al suo ruolo istituzionale.
Semino non è nuovo a certi atteggiamenti e farebbe meglio a preoccuparsi delle pessime prestazioni dell'UCS piuttosto che a denigrare gli avversari con gesti puerili.

nella foto: Braccialetti Rossi
Chiude il racconto della giornata il pareggio fra Klan e Morgeiro che posiziona un altro chiodo nella bara della squadra della foce.
In vantaggio con Masiello, gli incappucciai vengono raggiunti all'82esimo da un gol di Defrel ed escono dallo stadio fra i fischi degli inviperiti tifosi.
Per Masnata l'ennesimo boccone amaro di una stagione che con ogni probabilità verrà ricordata come quella della prima retrocessione.
Guastamacchia naviga in acque tranquille senza nulla chiedere ma, come domenica, senza nulla regalare.

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