Stefano Semino nasce il 17/03/1982. Nei cinema c'é Rambo. Maicol Gecson pubblica thriller, Supercar debutta in TV e nel mondo si parla solo della guerra delle Malvine. Non é tutto verissimo e va bene, ma porca di quella madonna ce la concedete qualche licenza o no? Insomma per farla breve, Sem viene alla luce e appena esploso fuori di potta tutti restano interdetti: "Ma come!?! Un neonato già vecchio???". Cussolo infatti ha appena preso contatto con la vita e risulta clamorosamente brutto e soprattutto datato. E' in fasce, ma ha la salute di un novantenne: artrite, cataratta, sordità, profili intuibili di demenza senile. Dovrebbe morire (Dio lo avesse voluto) e invece più il tempo trascorre e più sembra ringiovanire. La sua é e sarà una vita perennemente al contrario.
Con il trascorrere degli anni prova a nobilitarsi con lo sport praticato, con le relazioni sociali, ma sbaglia sempre e clamorosamente approccio e timing. Arranca da pensionato sul parquet e punta giovani ragazzini con lo standing di un settantenne. La sua vita é un diario al contrario in cui tutto manca di logica. Gli piace il cazzo quando é vecchio come la merda, inizia a puntare la figa quando é equiparabile ad un bimbominkia. A salvarlo ieri, ora e domani sempre e solo quelli che lui definisce "amici". Quelli che, a dirla tutta, se lo tengono appresso approcciandolo con un mix fatto di compassione e ilarità. E' bello strano Sem, ma in fondo piace.
Non ci capisce un cazzo. E non si tratta di calcio. Non arriva proprio a comprendere tempi e meccanismi del fantagioco più bello ed entusiasmante della storia e così decide di risolverla come il più navigato dei figli di papà. Giù palanche porcodio. Uno stillicidio sul piano economico che in soldoni é oggi quantificabile nel PIL del Botswana. Spende, spande senza costrutto nella speranza di rendere l'UCS una società vincente, peraltro ereditata da uno che in quanto a sapienza calcistica sarebbe andato serenamente a braccetto con lui. Passa anni e anni del tipo "mai una gioia", incrina i suoi peraltro flebilissimi rapporti di coppia offrendo priorità sempre e costamente al fantacalcio. Si perde ad ogni asta programmando XY e finendo a concretizzare il nulla o l'esatto contrario. L'Uciesse si conferma una merda ma lui non molla mai. Immette denari con i quali avrebbe potuto ad oggi comodamente acquistarsi uno chalet e Courma, ma nonostante questo non perde mai garra e volontà.
Sem é questo: un vecchio decrepito diventato giovane e che oggi su questa sua rinnovata adoloescenza interiore posa le fragilissime basi di una esistenza che il buon Marelli definirebbe "quantomeno rivedibile". E' stupido? Sí. E' borderline? Certo. Ci fa pena? Tantissima. Ma alzi la mano colui che rinuncerebbe ad incrociarne il suo sguardo da ebete o a compatirlo per 1.000 euro buttati su un Icardi che ha già avviato le pratiche per trasferirsi all'estero. Noi Sem... ti vogliamo bene. E ti vogliamo così. Ora e sempre. Non cambiare. Mai.