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sabato 15 giugno 2024

IL CURIOSO CASO DI STEFANO SEMINO

Nella foto: Nganga!!

Stefano Semino nasce il 17/03/1982. Nei cinema c'é Rambo. Maicol Gecson pubblica thriller, Supercar debutta in TV e nel mondo si parla solo della guerra delle Malvine. Non é tutto verissimo e va bene, ma porca di quella madonna ce la concedete qualche licenza o no? Insomma per farla breve, Sem viene alla luce e appena esploso fuori di potta tutti restano interdetti: "Ma come!?! Un neonato già vecchio???". Cussolo infatti ha appena preso contatto con la vita e risulta clamorosamente brutto e soprattutto datato. E' in fasce, ma ha la salute di un novantenne: artrite, cataratta, sordità, profili intuibili di demenza senile. Dovrebbe morire (Dio lo avesse voluto) e invece più il tempo trascorre e più sembra ringiovanire. La sua é e sarà una vita perennemente al contrario.

Nella foto: Separati alla nascita

Con il trascorrere degli anni prova a nobilitarsi con lo sport praticato, con le relazioni sociali, ma sbaglia sempre e clamorosamente approccio e timing. Arranca da pensionato sul parquet e punta giovani ragazzini con lo standing di un settantenne. La sua vita é un diario al contrario in cui tutto manca di logica. Gli piace il cazzo quando é vecchio come la merda, inizia a puntare la figa quando é equiparabile ad un bimbominkia. A salvarlo ieri, ora e domani sempre e solo quelli che lui definisce "amici". Quelli che, a dirla tutta, se lo tengono appresso approcciandolo con un mix fatto di compassione e ilarità. E' bello strano Sem, ma in fondo piace. 

Nella foto: Che pena porcodio

Tutto procede nell'inesorabile scorrere del tempo (costantemente in direzione ostinata e contraria) fino al giorno in cui Stefano non decide di farsi ammaliare da quella bestia a tratti indomabile che si chiama fantaprofessionismo. Corteggia il magico mondo per anni, assistendo ad aste in cui la sua presenza - spiaggiato su un divano via l'altro - é paragonabile a quella del soprammobile di marmo a forma di cazzo di casa Midoro (ve lo ricordavate). E dal giorno in cui gli viene concessa la wild card più attesa della sua misera vita tutto muta. Sem cova aspettative clamorose. Si butta a capofitto in quel contesto che per lui deve apparire come il miglior viatico per un riscatto che nessuno gli ha mai offerto. Ma deve fare i conti con l'età. Lui non smette di ringiovanire (dentro) ma perde di riflesso capacità di valutazione e saggezza (peculiarità per le quali peraltro non ha mai spiccato).

Nella foto: Bello come il Sole

Non ci capisce un cazzo. E non si tratta di calcio. Non arriva proprio a comprendere tempi e meccanismi del fantagioco più bello ed entusiasmante della storia e così decide di risolverla come il più navigato dei figli di papà. Giù palanche porcodio. Uno stillicidio sul piano economico che in soldoni é oggi quantificabile nel PIL del Botswana. Spende, spande senza costrutto nella speranza di rendere l'UCS una società vincente, peraltro ereditata da uno che in quanto a sapienza calcistica sarebbe andato serenamente a braccetto con lui. Passa anni e anni del tipo "mai una gioia", incrina i suoi peraltro flebilissimi rapporti di coppia offrendo priorità sempre e costamente al fantacalcio. Si perde ad ogni asta programmando XY e finendo a concretizzare il nulla o l'esatto contrario. L'Uciesse si conferma una merda ma lui non molla mai. Immette denari con i quali avrebbe potuto ad oggi comodamente acquistarsi uno chalet e Courma, ma nonostante questo non perde mai garra e volontà. 

Nella foto: Orgoglio e pregiudizio

Sem é questo: un vecchio decrepito diventato giovane e che oggi su questa sua rinnovata adoloescenza interiore posa le fragilissime basi di una esistenza che il buon Marelli definirebbe "quantomeno rivedibile". E' stupido? Sí. E' borderline? Certo. Ci fa pena? Tantissima. Ma alzi la mano colui che rinuncerebbe ad incrociarne il suo sguardo da ebete o a compatirlo per 1.000 euro buttati su un Icardi che ha già avviato le pratiche per trasferirsi all'estero. Noi Sem... ti vogliamo bene. E ti vogliamo così. Ora e sempre. Non cambiare. Mai. 






sabato 8 giugno 2024

UBI BERENGARIO MINOR CESSAT

Nella foto: "Francamente me ne infischio..."

Un silenzio che fa rumore. Molto rumore. Settimane di colpevole assenza (per molti), settimane di logoramento (per altri). Il nostro editorialista ha deciso che la sua bellissima e posata moglie ed il calcio, ma quello vero, quello dei professionisti, sono una priorità irrinunciabile e cosí le vicende dei fantaprof, le nostre vicende sono irrimediabilmente finite in secondo piano. Volete farmene una colpa? Sono qui che vi aspetto, mongoloidi: 209, Avenue Briand a Roquebrune (non certo Via Biga). Giusto per chiarire e per sottolineare che mettere le chiavi in mano a Gambot avrebbe potuto portare solo ed esclusivamente a questo: picchi e cadute. Exploit e tonfi, a non finire. Il tutto ovviamente corredato da un cinismo e da una beceraggine senza pari. Vi fa schifo? L'indirizzo lo conoscete. Potrei anche finirla qui in effetti... ma facciamo che oggi non mi va.

Nella foto: Mai perdere la speranza

E scavallata questa notevole e sopraffina riflessione ci si ritrova cosí a parlare di fantacalcio e dei fantaprofessionisti. Del fantacampionato più bello e antico del mondo. E di una stagione che va in archivio iscrivendo a chiare lettere (pazientemente redatte a puntini come il buon Clint iscrisse un bel PORCODIO sulla mano del tumulato Gusta) un solo ed unico nome; quello di Roberto Surdich. Berengario ci ha fatto il culo a pallini e giustamente oggi si gode il suo effimero momento di gloria. Una vita di sberleffi e pernacchie riabilitata con un 2024 da fenomeno. Scudetto e Coppa Italia in rapidissima sequenza per dirci a voce alta "Ehi! Ehi! Ci sono anch'io" (per pochi). Il Nano ha fatto l'anplein in maniera certamente inaspettata, ma notevolmente meritata. E oggi lo celebriamo (ci tocca) con un mezzo sorriso forzato, ma anche con tanto affetto perché nella sua profonda e malcelata sapienza calcistica Roberto é un amore: il fidanzato che vorresti per tua figlia ben conscio che la suddetta figlia sia dedita al cazzo in maniera dir poco professionistica. Zimbello e colonna irrinunciabile del nostro microcosmo che oggi vive il momento di glioria che:

- figli fastidiosi come la merda

- moglie bibina e mai incline a donargli affetto

- vita professionale alla Fantozzi

- amici meschini e subdoli

Nella foto: foto muta

... non gli hanno di fatto mai concesso (o quasi). L'Atletico Pampa - é questa la triste sintesi - ci ha asfaltato e travolto come un Natisone che cinque minuti prima scorreva placido nel suo accogliente letto. Ma la natura insegna che basta poco (Tardelli). Roberto é stato umile e paziente, con il solo cronico difetto di nascondersi dietro il suo fisiologico vittimismo. Perché in fondo noi a lui solo chiesto chiederemmo: di vincere e mostrarci i coglioni... di tirare fuori il suo scroto e mostrarcelo ad ogni successo per farci comprendere che ci crede e non ci teme. Dai Surdich... maggiori aspettative e maggiori ambizioni. I mezzi e le qualità non ti mancano.  

Nella foto: Soldi spesi bene no?

Apertura e Clausura '24 vengono così riposte nel nostro cassetto della memoria, senza scordare l'altro exploit targato Calois (ve lo ricordavate no?). Un'estate di bagordi e di concerti di Bruce (ben giocata Marseille, bravi mongoloidi...) che per noi rappresenta alla fine solo ed esclusivamente un poco sostenibile inframezzo tra un campionato ed un altro. Perché questo é da ben 25 anni. Ci stiamo mollando (ventila qualcuno)... stiamo perdendo voglia e garra (ipotizza qualcun'altro). La verità, al fine, é che senza il fantacampionato più bello del mondo noi... non esisteremmo. Buona estate meschini.